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                                               13 dicembre 2003

 

I ragazzi di Plehan alle scuole di Suno


 

Venerdì 7 novembre 2003 la scuola Primaria di Suno è
stata teatro di un evento importante: la visita di quarantacinque ragazzi bosniaci,dei loro accompagnatori.
L’avvenimento si inserisce in un progetto promosso dall'Aime (Associazione italiana maestri cattolici) e dall'Uciim (Unione cattolica italiana insegnanti medi), in collaborazione con la Caritas diocesana, che mira alla conoscenza di una realtà sconvolta dalla guerra dei Balcani negli anni novanta ed alla raccolta di fondi per la ricostruzione di una scuola a Plehan, centro della Bosnia Erzegovina. .
Come le tessere di uno splendido mosaico, molte persone hanno contribuito con modi e tempi diversi alla riuscita di

 

questa giornata: dal dirigente scolastico, dottor Bresich, a tutti gli operatori della scuola; dall'Amministrazione comunale di Suno, che ha generosamente offerto ai ragazzi la colazione, ed il pranzo, alle insegnanti in pensione; dalla sezione Airnc di Momo, in particolare nella persona della sua presidente, Antonietta Orsina, alle tante persone che hanno inviato doni di vario genere.
Ma i veri protagonisti sono stati loro, i bambini ed i ragazzi. Nei giorni precedenti gli alunni delle elementari hanno addobbato con tanto impegno la loro scuola, in modo che fosse più bella ed accogliente per i ragazzi di Plehan e per i loro amici di Vaprio d'Agogna, Momo, Cressa, Cavaglio d'Agogna e delle scuole materna e media di Suno.
Si, perchè sono stati veramente in tanti ad assistere allo
spettacolo, proposto dai ragazzi bosniaci: canti, suoni, danze si sono intrecciati in un momento magico fra passato e presente, in un'esibizione di grande bravura.
La mattinata si è conclusa con un interessante incontro dei ragazzi di Plehan con i loro coetanei della scuola media.
Grazie, ragazzi di Plehan, per la serenità che ci avete donato.
Grazie genitori dell'Istituto comprensivo di Momo, per la somma che avete raccolto, perchè educare alla solidarietà e contribuire alla costruzione di una scuola è come “costruire la speranza" in un futuro di pace per tutti.

m.r.