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Sommario

Scuola Secondaria Primo grado di Momo

                                    ::  Riflessioni ... "LA SCUOLA OGGI"

    

 

RIFLESSIONI ....LA SCUOLA OGGI

   

In questi ultimi tempi, seguendo i telegiornali ed i notiziari, mi sono resa conto che nelle scuole stanno succedendo fatti gravissimi e sconvolgenti. I ragazzi sono sotto accusa e insieme con loro la famiglia, la scuola, i luoghi di aggregazione, dove i ragazzi si formano e si incontrano.
Noi alunni di terza media, giovedì scorso, con la nostra professoressa di italiano, abbiamo aperto un dibattito, per trovare una risposta ad alcune delle domande che sorgono spontanee.
Al termine del dibattito, abbiamo cercato di dividere le osservazioni che erano emerse in due gruppi: nel primo abbiamo inserito tutte le motivazioni “personali” o “famigliari”, che sono la causa del disagio profondo dei giovani; nel secondo gruppo, invece, abbiamo collocato tutte le motivazioni che, secondo noi, spingono i ragazzi a provare un odio profondo per la scuola.
Il primo pensiero che è venuto alla mente di quasi tutti noi riguarda il rapporto conflittuale che molti adolescenti hanno con la propria famiglia: è infatti vero che a volte i genitori si occupano poco dell’educazione dei figli e per loro è più gratificante dedicarsi al lavoro e ai propri svaghi; altri genitori credono che i propri figli , nella loro crescita, non abbiano bisogno di attenzioni, consigli e osservazioni, ma possano crescere da soli senza alcuna difficoltà.
Io credo che sia indispensabile la famiglia, soprattutto in questo periodo complicato della vita, quale l’adolescenza, ma credo che anche l’amicizia rivesta un’importanza primaria.
Purtroppo, molte volte, si crea un rapporto conflittuale con gli amici; questo ci fa soffrire e ci porta ad isolarci e a chiuderci in noi stessi; proviamo un disperato senso di solitudine , da cui facciamo fatica a riemergere.
Spesso noi giovani veniamo accusati di non avere valori, quei valori veri, quali la generosità, la lealtà, il rispetto, l’amicizia, la fedeltà, l’onestà, ecc., che nella società attuale stanno sempre più scomparendo. La mancanza di valori provoca in noi giovani un grande senso di smarrimento, tanto più che non abbiamo più figure educative di riferimento che ci accompagnino nelle grandi scelte della vita, ma anche nei gesti più quotidiani.
Secondo me, molti ragazzi sono vittime dei “bulli di classe”: sono intimoriti, ricevono ordini e terrorizzati dal potere di chi, in realtà, non deve far altro che vergognarsi, non sanno, o più probabilmente, non possono dire di no, e così compiono gesti che non appartengono veramente alla loro personalità.
Molti ragazzi inoltre si sentono incompresi e cercano di farsi notare e far capire alle persone che li circondano, che hanno un infinito bisogno di affetto.
Spesso poi noi adolescenti non sappiamo resistere alle tentazioni e abbiamo una illimitata voglia di trasgredire le regole, di imporci sugli adulti e di provocarli.
Ma perché i ragazzi odiano la scuola, la considerano una prigione, un obbligo, un inferno?!!
E pensare che a scuola si potrebbe trascorrere la giornata tranquillamente e senza alcuna paura, se non quella per una verifica o per un’interrogazione!!! La scuola è un luogo di formazione, un’opportunità per fare amicizie, per confrontarsi, per dare vita alle proprie emozioni, per sfogare i propri sentimenti, le proprie paure, i propri bisogni.
Io credo che per avere un buon rapporto con la scuola, bisogna innanzitutto dialogare, confidarsi e fidarsi dei professori; molte volte però l’insegnante è visto come un genitore con il quale non si riesce più a comunicare e con il quale si ha un rapporto conflittuale e risulta difficile anche chiedere spiegazioni su di un argomento scolastico complesso.
Un’altra difficoltà che dobbiamo superare sta nel passaggio da un ordine di scuola all’altro; ad esempio, fino in quinta elementare, la maestra era vista come una seconda “mammina”, un punto di riferimento sul quale potevamo contare sicuramente in ogni momento di difficoltà; invece, in prima media, l’approccio con la professoressa è diverso: ti devi rivolgere a lei con un altro linguaggio, con un altro modo di fare; solo in un secondo tempo ti rendi conto che puoi appoggiarti a lei per superare difficoltà e incertezze non solo scolastiche, ma anche quelle che derivano dal rapporto con gli amici o i compagni di classe. Com’è bello vedere nei corridoi della nostra scuola le insegnanti che cercano di risolvere i contrasti e i conflitti a volte accesi tra compagni! O sentire parole di incoraggiamento e preziosi consigli per crescere in onestà e impegno!
Certo, rispetto alle elementari, il carico di lavoro è aumentato notevolmente: ci aspettano molte verifiche e interrogazioni che ci mettono in tensione; così molte volte un alunno non riesce ad esprimere appieno le proprie capacità, si sente intimorito dai professori o dal resto della classe, oppure si sente inferiore rispetto ai propri compagni, credendo che loro siano migliori.
Credo che la scuola possa fare qualcosa per affrontare o risolvere, almeno in parte, questi problemi: dateci più spazio per parlare di noi, di ciò che proviamo, delle nostre proposte.
Innanzi tutto essa dovrebbe essere più operativa: ad esempio potrebbe proporre più viaggi d’istruzione, più laboratori; alcuni professori dovrebbero essere più motivati nel loro impegno, più disponibili, più aperti, ma nello stesso tempo rigorosi con gli alunni; anche le strutture scolastiche dovrebbero essere più attrezzate, più accoglienti, più colorate, più allegre!

Al di là di quanto è emerso dal dibattito in classe, penso che molte colpe siano da attribuire alla società attuale.
In essa, come ho già detto, si sono smarriti i valori più importanti della vita, quali l’amore, la famiglia, l’amicizia, la felicità e tanti altri sentimenti che, anche quando sono presenti, vengono comunque vissuti troppo superficialmente!
Oggi la maggior parte dei giovani crede di poter sostituire questi valori con i cellulari, i vestiti firmati e tante altre banalità, ma credo che la cosa ancora più grave è che fino ad ora la maggior parte degli adulti ha fatto finta di non vedere!
Credo che ognuno debba dare il proprio contributo per migliorare questa società, ma soprattutto sono certa che bisognerà tornare indietro nel tempo, ricreare il “vecchio” stile di vita, più povero materialmente, ma sicuramente ricco di sentimenti!!!

Silvia Lombardi.
Classe 3^B
Scuola Secondaria Momo.
 

 

Istituto Comprensivo "G.Ferrari" di Momo - Giornalino Online 2007